Tisane, antica fonte di benessere

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Tisane, antica fonte di benessere

La preparazione delle tisane è da sempre la forma più diffusa di automedicazione e prevenzione. Scopri come e quando assumerle per il benessere del tuo corpo.

Tisane, antica fonte di benessere

Decotto, infuso e cataplasma

La preparazione delle tisane è da sempre la forma più diffusa di automedicazione e prevenzione.
Il DECOTTO è una preparazione fitoterapica il cui solvente di estrazione è l’acqua. Consiste nel fare bollire le piante per un tempo che va dai 5 ai 20 minuti, a seconda della droga utilizzata. E’ indicato principalmente per le parti dure e legnose come radici, scorza, rametti (principi attivi termoresistenti).
L’INFUSO, invece, è riservato alle foglie e alle sommità fiorite. Si ottiene versando acqua bollente sulle piante officinali, si lascia riposare per 5-10 minuti e quindi si filtra. Il rapporto droga/acqua è di 3/5 g per 100 ml.
Generalmente la tisana è preparata per essere bevuta, ma in alcuni casi si può anche impiegare per via esterna, sotto forma di IPACCO o CATAPLASMA. Si tratta di una pratica molto antica, utilizzata principalmente per curare dolori articolari, mal di schiena o disturbi interni e vengono applicati direttamente sulla regione interessata (per esempio a livello del torace per una tosse persistente).Si crea una pasta, miscelando pianta e acqua cala, che verrà spalmata su una garza e applicata sull’area voluta fino a completo raffreddamento.

La composizione e la tisana come rimedio

La tisana non è frutto di improvvisazione, la sua composizione obbedisce a regole precise, stabilite dalla Scuola salernitana del XXIII secolo e tuttora valide.
In generale le tisane non dovrebbero contenere più di quattro, cinque, al massimo sei piante officinali (fanno eccezione le depurative ed espettoranti, in cui si possono associare anche dieci piante). Una tisana è composta da diverse droghe che vengono suddivise in quattro gruppi : remedium cardinale, adiuvans, constituens, corrigens.

Il rimedio cardine o di base indica la/e pianta/e contenenti uno o più principi attivi specifici per il trattamento del disturbo, malattia che si vuole curare e costituisce il 60% della miscela. L’Adiuvante o alleato, indica la pianta che ha il compito di rinforzare il rimedio di base, curando anche altri sintomi. Complementare, rappresenta le piante che vengono aggiunte alla miscela per conferire un aspetto e colore piacevole. Correttore, una o più erbe che migliorano le caratteristiche organolettiche della tisana, conferendole un gusto gradevole o correggendo il sapore.  ESEMPIO TISANA CARMINATIVA: Anice verde frutti 40g (rimedio cardine); Finocchio frutti 30g (adiuvante); Coriandolo frutti 20 g (complementare); Liquirizia radice 10 g (correttivo).

Assunzione delle tisane

Esistono regole generali anche sulle modalità di assunzione delle tisane, c’è un momento della giornata indicato: le sedative si consumano prima dei pasti; le toniche preferibilmente al mattino e prima dei pasti; le digestive prima dei pasti; le lassative si assumono a stomaco vuoto; le coleretiche e colagoghe dopo i pasti; quelle per indurre il sonno prima di dormire.
Mentre la scelta delle piante medicinali deriva quasi esclusivamente dalla tradizione e dalle antiche conoscenze popolari. 

Preparare una semplice tisana significa quindi attingere ad un sapere antico e universale.

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