Iperico o Erba di San Giovanni, portatore di luce o "scacciadiavoli"

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Iperico o Erba di San Giovanni, portatore di luce o "scacciadiavoli"

La pianta dell’iperico (Hypericum Perforatum L.) appartiene alla famiglia delle Hypericaceae ed è originaria dell’Europa. 

Iperico o Erba di San Giovanni, portatore di luce o "scacciadiavoli"

Cos'è la pianta dell'iperico

La pianta dell’iperico (Hypericum Perforatum L.) appartiene alla famiglia delle Hypericaceae ed è originaria dell’Europa. 

Cresce spontaneamente nei prati, sugli argini e spesso a bordo strada. Le sue proprietà curative vengono apprezzate e decantate da migliaia di anni, dalla Grecia alla Roma antica, da Ippocrate a Paracelso. Nel Medioevo, i cavalieri dell’ordine di S. Giovanni di Gerusalemme, utilizzavano l’olio estratto dalla macerazione dei fiori, per curare ferite e tagli causati dalle sanguinose battaglie. 

La storia di questa pianta magica, sacra e mistica


È una pianta magica, sacra e mistica. Si racconta che tenesse lontano la negatività, il malocchio e gli spiriti maligni. 
Aveva anche il potere di proteggere la casa e i suoi abitanti, 
il matrimonio, le unioni e l’amore. 
Alla vigilia del solstizio d’estate, tra il 23 e il 24 giugno, le donne erano solite preparare “l’acqua di San Giovanni, unendo l’iperico ad altre erbe magiche, creando così una miscela propiziatoria e protettiva per i mesi a venire. Tutt’oggi, questa tradizione viene ancora rispettata e il rituale spesso rispecchia quello originario. 

Le proprietà dell'iperico

Possiamo apprezzare le proprietà dell’iperico sia per uso interno che esterno.
Il segreto sta nel suo principio attivo, l’ ipericina, sostanza psicoattiva, capace di aumentare la qualità dei neurotrasmettitori che garantiscono il buon umore (dopamina, serotonina, noradrenalina). Aiuta in caso di ansia, stress, tristezza, depressione, nervoso e agitazione. 
Aumenta anche la secrezione notturna di melatonina, per questo regolarizza il sonno. 
I tannini contenuti nell’iperico hanno un’ effetto antidiarroico e i flavonoidi presenti hanno azione diuretica. 
Per quanto riguarda invece il suo uso esterno, la raccolta dei fiori per preparare l’olio, avviene dal 23 giugno in poi, rispettandone la tradizione. Questo è il periodo in cui la pianta raggiunge il suo tempo balsamico e tutto il suo splendore. I suoi fiorellini gialli, vengono raccolti uno ad uno e fatti macerare alla luce del sole, in olio di girasole, per qualche settimana. 
Giorno dopo giorno, l’ ipericina tingerà di un rosso vivo l’olio e terminato il periodo di macerazione, si andrà a filtrarlo con delle garze, per poi versarlo nei contenitori scuri per una ottimale conservazione al buio. 

L'utilizzo

Il suo utilizzo sarà molteplice! Avendo proprietà emollienti e rigeneranti, sarà un grande alleato casalingo in caso di: scottature, ustioni, macchie della pelle, psoriasi, dermatiti, eczemi, arrossamenti, rughe, invecchiamento della pelle, segni dell’acne, cicatrici, smagliature, emorroidi, punture di insetti, ulcerazioni delle parti intime maschili e femminili, funghi, dolori articolari e reumatismi. 
Non vi sono da temere effetti dannosi dati dal suo utilizzo, a parte il consiglio di proteggersi dall’esposizione solare. 

Fatene buon uso e godete delle sue cure amorevoli! 

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